Il ciclo dei pirati della Malesia

Abbiamo deciso di iniziare il nostro viaggio nel mondo dei libri di avventura con uno degli autori più importanti del genere, il più importante in Italia, che ha appassionato più di una generazione narrando le scorribande e le imprese di arditi pirati in terre lontane ed esotiche. Stiamo parlando di Emilio Salgari, un nome ben noto a chi ha qualche anno sulle spalle e qualche capello bianco in testa, forse un po’ meno ai giovani.
Considerata la vastità dell’opera salgariana dedicheremo all’autore veronese più di un articolo, ciascuno concentrato su un singolo ciclo letterario. Il primo riguarda le avventure di Sandokan, Yanez, Tremal-Naik e Kammamuri, che coprono un arco di ben undici libri. Anche in questo caso abbiamo preferito limitare il nostro discorso ai primi tre libri: Le tigri di Mompracem introduce le vicende di Sandokan e Yanez in Malesia, I misteri della jungla nera quelle, del tutto separate, di Tremal-Naik e Kammamuri in India, I pirati della Malesia, infine, le intreccia, facendo incontrare tutti e quattro i personaggi.

L’episodio può essere scaricato qui.

Per chi fosse interessato ad entrare nel merito dello studio sulla vita e le opere di Salgari, che non è lo scopo di questo né dei successivi articoli, riportiamo un elenco dei lavori più recenti, dal 1975 al 2010, raccolti in un file pdf.
Chi invece fosse interessato a leggere le avventure di Sandokan può passare in edicola: stanno infatti uscendo tutti i libri di Salgari in una bellissima edizione di cui abbiamo parlato in questo articolo.

Sandokan, interpretato in tv e sul grande schermo da Kabir Bedi.

Commento personale

Rileggere Salgari dopo una trentina d’anni – mi ero scordato tutto e mi erano rimaste solo vaghe suggestioni – è stata inizialmente una delusione che poi si è tramutata in piacevole sorpresa man mano che i libri scorrevano e ancora scorrono.
Non ricordo se e quanto all’epoca Le tigri di Mompracem mi abbia entusiasmato, ora l’ho trovato mediocre e ripetitivo. L’innesco della trama è improbabile: Sandokan sente parlare di una fanciulla inglese, Marianna Guillonk, di una bellezza tale da meritare il soprannome di Perla di Labuan e ciò basta a farlo invaghire e convincerlo a partire, con alcuni tigrotti al seguito, per la vicina isola governata dai nemici inglesi con il solo scopo di vedere Marianna. Solo l’inevitabile e ampiamente previsto scontro con gli inglesi rende il romanzo un minimo avvincente e scorrevole e bilancia il ripetitivo struggimento di Sandokan per Marianna e gli altrettanto ripetitivi e continui lampi emessi dagli occhi di Sandokan, bastanti probabilmente a generare elettricità per una piccola nazione. Ciò che merita, ed emergerà ancor più nei romanzi successivi, è la bravura di Salgari nel descrivere gli ambienti in cui si svolgono tali vicende: lo scrittore veronese immerge con mirabile efficacia il lettore in ambienti lontani ed esotici che lui non ha nemmeno visto e di cui ha solo letto.
Successivamente ho approcciato I misteri della jungla nera con poco entusiasmo ma mi sono dovuto ricredere: il libro si apre con un mistero, appunto, l’assassinio di uno dei compagni dell’indiano Tremal-Naik nelle Sunderbunds; non si sa chi sia stato né perché. L’inizio è ben più intrigante di quello de Le tigri di Mompracem, così come il seguito, fatto di fughe, inseguimenti, pericolosi sotterranei e nemici implacabili, i thug capeggiati dal perfido Suyodhana. Il ritmo e la trama sono degni di Indiana Jones e il tempio maledetto, se non migliori. In questo romanzo esplode il gusto di Salgari per l’esotico e i misteri d’oriente, la sua scrittura cattura il lettore con un’irresistibile fascinazione e lo trasporta ora nel cuore della jungla, ora nelle strade di città lontane, comunque sempre al centro dell’avventura. La sensazione di trovarsi immersi negli ambienti descritti è molto più viva che nel precedente romanzo. Il finale, con una frase ad effetto del cattivo che promette di tornare, spinge abilmente a proseguire la lettura con il libro successivo. Il romanzo è decisamente migliore del precedente, nonostante ne riprenda alcuni tratti, tra cui l’amore travagliato e quasi impossibile per una giovanissima ragazza e Tremal-Naik, che finisce per essere il clone di Sandokan.
I pirati della Malesia riunisce infine le vicende dei protagonisti dei primi due libri in un crossover degno di Hollywood.

Fonti: Emilio Salgari, Tutte le avventure di Sandokan, Newton Compton editori, 2011.

Pubblicato da La Biblioteca del Gatto Rosso

La Biblioteca del Gatto Rosso è una trasmissione radio su libri, narrativa e cinema: ogni episodio è dedicato ad un autore o ad una singola opera e all'influenza che questa ha avuto nel cinema e nella nostra cultura. A partire dalla seconda stagione ho iniziato anche ad occuparmi di narratologia e tecniche narrative, ovvero di come funzionano le storie, anche dal punto di vista delle neuroscienze. La trasmissione va in onda su RADIO SVOLTA tutti i venerdì alle 18 (https://radiosvolta.it). Gli episodi restano poi disponibili come podcast: https://www.spreaker.com/show/la-biblioteca-del-gatto-rosso

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