John Carter di Marte

Poche meraviglie del West suscitano più stupore delle bellezze di un paesaggio dell’Arizona illuminato dalla luna: lo splendore argenteo delle montagne in distanza, gli strani chiaroscuri dei crinali e degli arroyo, e i grotteschi particolari dei cactus, rigidi e meravigliosi, formano un dipinto allo stesso tempo incantato ed evocatore: come se quello fosse il primo sguardo su un mondo morto e dimenticato, tanto il suo aspetto è diverso da quello di ogni altro luogo sulla faccia della Terra.
Mentre ero lì in piedi a meditare, distolsi lo sguardo dal panorama rivolgendolo al cielo, dove miriadi di stelle formavano un fastoso baldacchino alle meraviglie terrene. La mia attenzione ben presto si concentrò su una grossa stella rossa che sfiorava il lontano orizzonte. Mentre la fissavo, per un attimo il suo fascino mi travolse… era Marte, il dio della guerra, e per me, per un combattente, era sempre risultato irresistibilmente affascinante. Mentre lo fissavo, in quella notte già avanzata, sembrò chiamarmi attraverso l’inimmaginabile vuoto, lusingarmi, attirarmi come il magnete attira una particella di ferro.
Il mio desiderio si fece più intenso, irresistibile; chiusi gli occhi, tesi le braccia verso il dio della mia intima vocazione, e mi sentii attirare con la subitaneità del pensiero attraverso l’inesplorata immensità dello spazio. Per un attimo provai la sensazione d’un gelo estremo, e fui avvolto dalla tenebra più assoluta.

La principessa di Marte, capitolo 2.

È così, con ben pochi effetti speciali e in modo assai misterioso, che John Carter compie il suo viaggio spaziale, passando dal noto deserto dell’Arizona a quello marziano, per lui ancora sconosciuto. In questo episodio del podcast ci occupiamo dei primi tre romanzi che vedono come protagonista il formidabile soldato del 7° Cavalleggeri che, dopo Tarzan, fu uno dei personaggi più famosi creati dallo scrittore americano Edgar Rice Burroughs.
La principessa di Marte (A princess of Mars) uscì nel 1912 sulla rivista All-Story in sei puntate mensili ma il direttore, Thomas Newell Metcalf, decise di pubblicarlo con un nuovo titolo: Under the Moons of Mars (Sotto le lune di Marte). Il romanzo decretò l’immediato successo di Burroughs che, su richiesta del pubblico, proseguì a scrivere le gesta del suo eroe pubblicando nel 1913 Gli dei di Marte (The Gods of Mars) e nel 1914 Il signore della guerra di Marte (The Warlord of Mars). La trilogia è stata poi raccolta e tradotta in un unico volume dall’editrice Nord nel 1973. Il Ciclo di Marte o Ciclo di Barsoom prosegue poi con altri romanzi che vedono come protagonisti, oltre a John Carter, anche altri membri della sua famiglia: suo figlio Carthoris, la sorella di questi Tara di Helium e la figlia di Tara, Llana di Gathol; unica eccezione è Ulisses Paxton, un soldato americano che, durante la I Guerra Mondiale, si ritrova su Marte, al centro delle vicende narrate in La mente di Marte (The Master Mind of Mars, 1928).

L’episodio può essere scaricato qui.

Il Ciclo di Marte è stato poi trasposto in fumetti e in un poco fortunato film, uscito proprio per il centenario del primo romanzo. Le opere di Burroughs hanno anche influenzato la nascita del gioco di ruolo, dal momento che Gygax era un appassionato delle avventure marziane di John Carter: non solo le nomina esplicitamente nella prefazione a D&D Original, cosa di cui abbiamo parlato nell’articolo che apre questo blog, ma arriva a pubblicare, nel 1974, un gioco di miniature tutto dedicato alle guerre su Barsoom, dal titolo Warriors of Mars.

Fonti: Edgar Rice Burroughs, John Carter di Marte, Editrice Nord, 1973; John Carter, diretto da Andrew Stanton, 2012; Gary Gygax & Brian Blume, Warriors of Mars, TSR, 1974.

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